Con oltre mille letture in appena 24 ore, l’articolo di Angela Canale sulla concimazione ha registrato una generale attenzione da parte degli olivicoltori. E il conseguente dibattito che si è sviluppato sui social ha puntato l’attenzione sul costo spropositato che ha raggiunto l’Urea e dunque sulle difficoltà economiche ad effettuare a queste condizioni tale trattamento.
Considerazioni, queste, che ci hanno spinto a rivolgere alla stessa agronoma – tra i più riconosciuti e autorevoli esperti del settore – la seguente domanda: come poter concimare senza spendere troppo?
“Nell’immediato – risponde la Canale – consiglio la sostituzione della concimazione al terreno con la concimazione fogliare che richiede un abbattimento dei quantitativi da 100 a 1 per quanto attiene soprattutto l’azoto (Urea o nitrati). E tale concimazione va effettuata a breve, in piena ripresa vegetativa. Per fosforo e potassio si può ovviare dal momento che sono già di per sé presenti quasi sempre in quantità sufficienti nel terreno.
Ricordiamo anche che l’olivo può comunque superare tranquillamente annate senza apporto nutritivo. Certo, si penalizza un po’ la produzione. Ma se pensiamo che l’olivo, essendo una pianta rustica, ha sempre colonizzato terreni marginali e poveri dimostrando comunque di sopravvivere e produrre nel tempo, fare a meno un anno di concimazione non gli cambia proprio nulla.
Viceversa, al terreno si può invece restituire tutto ciò che viene sottratto durante l’anno dalla pianta, a partire dai residui di potatura che debbono essere trinciati e lasciati sul posto e, potendolo fare, anche di ciò che rimane dall’estrazione dell’olio e dunque acque di vegetazione e sansa, opportunamente compostate. Certo, una valida alternativa potrebbe essere quella di poter letamare tutti gli oliveti. Ma, oltre all’oggettiva difficoltà nel reperimento, va anche considerato che ad oggi la maggior parte degli allevamenti in convenzionale fa uso di antibiotici i cui residui si ritrovano inevitabilmente nel letame stesso.
Concludo con una annotazione di carattere generale: il consiglio di un agronomo è sempre un consiglio corretto che non porta mai ad eccedere, cosa che invece spesso si ritrova a fare l’agricoltore fai da te il quale decide autonomamente di duplicare la dose consigliata pensando di fare meglio”.