Ecco come prevenire l’aborto dell’ovario nell’olivo

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L’aborto dell’ovario nell’olivo è un problema che può ridurre significativamente la produttività della pianta, ma esistono diverse strategie per contrastarlo. Una corretta gestione della nutrizione è fondamentale: è importante mantenere un equilibrio tra azoto e boro, poiché un eccesso di azoto può favorire una crescita vegetativa eccessiva a discapito della fioritura e dell’allegagione, mentre il boro è essenziale per la fertilità del fiore. Anche calcio e potassio giocano un ruolo chiave nel rafforzare la struttura dei fiori e migliorare la resistenza agli stress ambientali, così come il magnesio e lo zinco, che favoriscono il metabolismo energetico della pianta.

Siccità e alte temperature

L’irrigazione ha un impatto diretto sulla vitalità dei fiori e sulla fecondazione. Una carenza idrica nelle fasi di pre-fioritura e allegagione può aumentare il rischio di aborto ovarico, quindi è fondamentale garantire un apporto idrico adeguato, specialmente nei periodi critici. Gli stress ambientali, come temperature elevate e venti caldi durante la fioritura, possono compromettere la fecondazione. La creazione di una copertura vegetale nel suolo aiuta a mantenere l’umidità e a mitigare gli sbalzi termici, mentre l’uso di biostimolanti a base di alghe, amminoacidi e acidi umici può migliorare la resistenza della pianta agli stress ossidativi.

Il ruolo della potatura

Anche la potatura gioca un ruolo determinante: una potatura eccessiva può squilibrare il rapporto tra fase vegetativa e riproduttiva, favorendo la cascola fiorale. È importante mantenere una chioma ben arieggiata senza stimolare una crescita vegetativa esagerata. Inoltre, alcune varietà di olivo hanno una scarsa capacità di autoimpollinazione; quindi, l’inserimento di varietà impollinatrici compatibili nelle vicinanze può migliorare la fecondazione e ridurre la perdita di fiori.

Per contrastare efficacemente questo problema è necessario un approccio integrato che consideri nutrizione, irrigazione, gestione agronomica e impollinazione. Monitorare le condizioni ambientali e intervenire tempestivamente con strategie adeguate può fare la differenza nella produttività dell’oliveto.

La gestione nutrizionale

La primavera è alle porte e con lei prenderà avvio tutta la gestione nutrizionale dei nostri oliveti. È importante però sapere collocare tutti i prodotti, tra cui maggiormente il boro, nella giusta epoca. In questa fase mediamente ci troviamo, a seconda della latitudine e della precocità della cultivar, tra la mignolatura e uno stadio avanzato dove le infiorescenze iniziano a differenziare i loro boccioli fiorali.

È bene assecondare questa fase di intensa attività di divisione e distensione cellulare fino ad arrivare alla mignolatura completa, momento estremamente cruciale dal punto di vista nutrizionale e di suscettibilità agli attacchi di tignola, la cosiddetta “generazione antofaga”, la quale se non fosse ben gestita predisporrebbe a seri problemi le drupe dopo l’allegagione.

L’olivo è una delle principali specie colpite dai cambiamenti climatici, i quali vanno ad insinuarsi un già complesso quadro della biologia fiorale delle piante stesse. Pertanto è di estrema importanza riuscire a gestire al massimo il ciclo vitale per massimizzare i profitti degli imprenditori.

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Tags: Aborto ovario olivo, in evidenza, Thomas Vatrano

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