Olio di oliva, così i cambiamenti climatici incidono sui monovarietali

Alla Rassegna Nazionale degli Oli Monovarietali analizzati gli effetti delle ondate di calore e della siccità sul contenuto di acidi grassi e dunque sui parametri nutrizionali e salutistici
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Due giornate intense tra tecnica, cultura e degustazioni hanno animato il borgo di Smerillo (Fm), nel cuore dei Sibillini, in occasione della 22ª Rassegna Nazionale degli Oli Monovarietali, promossa da AMAP – Agenzia per l’Innovazione nel Settore Agroalimentare e della Pesca della Regione Marche.

Un evento che ha messo al centro la biodiversità olivicola italiana, valorizzando le varietà autoctone e i paesaggi che le custodiscono. A guidare la parte tecnica, Barbara Alfei, capo panel AMAP, affiancata dal ricercatore Massimiliano Magli (CNR-IBE), che ha presentato un aggiornamento sulla banca dati degli oli monovarietali italiani e sul valore scientifico di questi dati per monitorare i cambiamenti climatici.

Barbara Alfei

“La Rassegna  – ha sottolineato la Alfei rappresenta un osservatorio privilegiato per valutare ed analizzare i cambiamenti climatici in atto, che coinvolgono in maniera sempre più importante alcune caratteristiche qualitative degli oli. Le numerose e costanti elaborazioni statistiche effettuate, dimostrano che si sta assistendo sempre più ad un effetto dell’annata, in particolare sulla composizione in acidi grassi, quindi anche sui parametri nutrizionali e salutistici degli oli. In particolare le alte temperature portano ad una riduzione del contenuto di acido oleico, mentre aumenta il palmitico e il linoleico. Con la siccità tende ad aumentare il contenuto di polifenoli totale, mentre si riducono i composti volatili. Anche se un eccesso di siccità, in assenza di irrigazione, può comportare il difetto di fieno secco, soprattutto in caso di raccolta precoce.

Ad ogni modo, l’alto numero dei campioni per ciascuna varietà, e soprattutto la presenza costante negli anni di campioni delle stesse varietà, oltre che di nuove che via via si aggiungono, è un grande punto di forza della Rassegna. Alla base di tutto lo studio, la conoscenza delle potenzialità espresse dal ricco patrimonio di biodiversità, per gestire al meglio le variabili agronomiche e tecnologiche in funzione proprio dei cambiamenti climatici in atto, al fine di mantenere alto il livello qualitativo degli oli”.

Il pubblico presente agli incontri della Rassegna

Tra i momenti più coinvolgenti della Rasegna da segnalare, la 16ª edizione del gioco a squadre “Indovina la varietà”, vinta da Paola Paciarotti, Luca Gigli e Simone Fattobene, tre giovani assaggiatori formati nei corsi AMAP, che hanno riconosciuto tutte e otto le varietà in assaggio.

Durante la Rassegna sono stati consegnati i Riconoscimenti speciali 2025. Tra le varietà più rappresentate con i punteggi più alti:
Coratina – Le Tre Colonne di Salvatore Stallone e Ortoplant di Depalo Michele (Giovinazzo, BA)
Leccino – F.lli Mosci snc (San Marcello, AN)
Itrana – Alfredo Cetrone (Sonnino, LT) e Silvae di Silvia Ialongo (Itri, LT).

Molte le attestazioni di eccellenza per varietà come Crognalegna, Intosso, Casaliva, Cerasuola, Lazzaro, Maurino, Leccio del Corno, Sant’Agostino.

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Tags: Alfei, in evidenza, olio extravergine di oliva, olio monovarietale

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