Biostimolanti e proteine vegetali per rinvigorire gli olivi dopo l’ondata di freddo

L'aspetto curativo quando non si riescono a compiere interventi preventivi
AIPO
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La settimana che si sta chiudendo ha registrato un forte abbassamento delle temperature e questo calo termico, secondo le previsioni meteo, durerà ancora per una decina di giorni, con punte che potrebbero mantenersi di alcuni gradi sotto lo 0.
Ciò potrebbe causare dei danni agli olivi, particolarmente ai tessuti verdi, come le foglie o peggio i rami di un anno, proprio quelli che porteranno la produzione di olive in questo 2023. Vi sono poi casi di potature eseguite in dicembre e in gennaio dove le ferite non sono ancora cicatrizzate e gli effetti delle basse temperature saranno più manifesti, perché il freddo penetra più facilmente nei tessuti lesionati dai tagli. A questo potremmo aggiungere anche che, per quanto riguarda le precipitazioni, le previsioni non sono affatto favorevoli e dunque non è escluso di trovarci già a marzo o ad aprile con piante che risentiranno di una sofferenza idrica.
Come intervenire?
I sistemi, da parte dell’olivicoltore, non possono essere altro che quelli di cercare di rinvigorire la pianta, affinché affronti al meglio condizioni non certo favorevoli. Un sistema immediato è la somministrazione di sostanze che la rinvigoriscono. Per tale finalità si hanno a disposizione prodotti a base di estratti vegetali, come i biostimolanti, ricchi di sostanze e materiali che, se applicati alla pianta, hanno la capacità di modificare i processi fisiologici, migliorando la risposta agli stress. Prodotti questi che possono essere a base o in miscela di distillati di legno, di glicina betaina, anche uniti a microelementi, quale rame, zinco, calcio, che svolgono un’azione sia di preventiva e sia curativa; vale a dire che aiutano la pianta a recuperare dopo un periodo di affaticamento da freddo o da siccità.
L’aspetto curativo è importante perché, a volte, le condizioni climatiche cambiano velocemente e non permettono di attuare trattamenti preventivi.
Ecco che, in queste situazioni, diventano utili anche i prodotti con effetti curativi, che agiscono sulla pianta migliorando la sua capacità nel sintetizzare sostanze utili, principalmente le proteine vegetali, che le conferiscono la capacità di tollerare meglio il freddo e la siccità.
Tra questi prodotti troviamo gli estratti di alghe marine, che sono in grado di aiutare le piante a sopportare il freddo e a resistere alle carenze d’acqua. Poi gli idrolizzati proteici, sostanze contenenti una miscela di aminoacidi e peptidi solubili, che rappresentano anche questi una categoria di biostimolanti.
Le fonti proteiche da cui derivano possono essere di origine animale o vegetale, che hanno differenti caratteristiche, a seconda dell’origine della materia stessa. Attenzione però, ogni biostimolante o corroborante, che contenga estratti di alghe, acidi umici o idrolizzati proteici, ha azioni ben specifiche e richiedono dosaggi e modalità applicative differenti che vanno attentamente valutate, anche con l’ausilio di un tecnico.

Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

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Tags: Aipo, biostimolanti, Gambin, in evidenza, proteine vegetali

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